L’Ordine degli avvocati di Messina aderisce alla manifestazione del 13 maggio prossimo a Roma e chiama a raccolta tutti gli Ordini professionali della città “per rivendicare la dignità dei professionisti nell’interesse dei cittadini a prestazioni di qualità”.
“La normativa sull’equo compenso, per l’equità fiscale e per una formazione qualificata di alto livello non è più rinviabile. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina ha aderito alla manifestazione che si terrà a Roma il 13 maggio prossimo e sarà con il Corteo di professionisti che sfileranno da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni per fare sentire la propria voce al Governo”.
Così il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo. “Il Governo non può restare sordo al grido d’allarme che viene da avvocati, architetti, ingegneri, giornalisti che denunciano come la mancanza di una normativa adeguata, in particolar modo in materia di equo compenso, stia di fatto danneggiando irrimediabilmente le professioni a danno della qualità della prestazione professionale. L’abolizione dei minimi tariffari in Italia nel 2006, infatti, ha portato alla creazione di un mercato falsato. La ricerca di lavoro, in un sistema privo di tutele come quello attuale, ha legittimato una guerra tra poveri con un gioco al minimo ribasso dei compensi, in nome del quale si è sacrificata la qualità della professione e mortificata una concorrenza basata sulla effettiva capacità professionale.
Pretendiamo un intervento da parte del Governo affinché si introduca, senza ritardo, la normativa sul giusto compenso in conformità a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia UE che si è pronunciata favorevolmente sulla legittimità dei minimi tariffari. È una battaglia di civiltà che ci coinvolge tutti. Per questo abbiamo deciso di essere a Roma il 13 maggio e per questo – conclude Ciraolo – ho scritto come presidente dell’Ordine degli avvocati a tutti i presidenti degli altri Ordini professionali di Messina chiedendo loro di unirsi a noi perché questa è una battaglia di civiltà che ci coinvolge tutti. Insieme possiamo vincerla e ottenere che ci venga riconosciuta la dignità di professionisti che questo sistema ci ha sottratto nell’interesse superiore dei cittadini ad avere prestazioni professionali di qualità”.
Loredana Bruno