Si è svolta venerdì 21 aprile 2017 alle ore 15.00 presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina la VII edizione della LMCC (Local Moot Court Competition), simulazione processuale di diritto penale, organizzata da ELSA Messina (The European Law Students’ Association) in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Messina e l’Ordine degli Avvocati di Messina.La simulazione processuale, giunta alla sua settima edizione, costituisce un’opportunità unica per gli studenti di Giurisprudenza di mettere alla prova le proprie capacità oratorie e di ragionamento, indossando per la prima volta una toga.Hanno aperto la simulazione, porgendo i rispettivi saluti, Nino Amato, Presidente di ELSA Messina, la prof.ssa Francesca Pellegrino per il Dipartimento di Giurisprudenza, il l’Avv. Vincenzo Ciraolo Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina.
La prof. Giuseppina Panebianco ha poi esposto il caso di diritto penale oggetto della simulazione processuale, avente ad oggetto una condotta al limite tra la legittima difesa , omicidio volontario ed omicidio colposo.Il processo simulato si è articolato in due fasi:- la prima è stata essenzialmente una fase scritta e ha visto le squadre impegnate nella redazione delle memorie di accusa e di difesa sulla base del caso pratico formulato da un comitato scientifico composto dalla prof. Giuseppina Panebianco, dall’avv. Salvatore Camaioni, dalla dott.ssa Marilena Scanu, dal pubblico ministero Marco Accolla, dal GIP Maria Giovanna Vermiglio, dal prof. Corrado Rizzo, dal prof. Stefano Ruggeri, dall’avv. Diego Foti, dalla prof. Maria Teresa Collica e dal prof. Angelo Licastro.
Questo passaggio ha consentito a ciascun concorrente di assumere il punto di vista di entrambe le parti processuali penali (accusa e difesa) ed è stato preceduto da un corso breve di scrittura di atti processuali penali tenuto dall’avv. Diego Foti, dal Pubblico Ministero Marco Accolla e dal GIP Maria Giovanna Vermiglio.
– la seconda e ultima fase è quella dibattimentale, svoltasi il 21 aprile 2017, durante la quale le squadre si sono confrontate nella discussione orale.
Ecco i nomi dei partecipanti: Squadra A: Giuseppe Berritta, Veronica Pagano, Giovanna Riccardo, Dalila Rotondo; Squadra C: Rosalia Aricò, Silvia Pintaudi, Valeria Russo; Squadra D: Tatiana D’Amico, Eugenio Guberti, Natalina Napoli, Antonio Pitinga.
In questa fase ciascuna squadra ha assunto il ruolo di accusa o difesa attribuitole attraverso sorteggio: i partecipanti hanno escusso il testimone, prof. Angelo Licastro, ed il perito Magg. Claudio Ciampini, esperto di balistica, innanzi all’organo giudicante composto dal magistrato Marilena Scanu, dall’avvocato Salvatore Camaioni e dalla professoressa Maria Teresa Collica.
Quest’anno il Dipartimento di Giurisprudenza, al fine di promuovere l’orientamento universitario, ha colto l’occasione per invitare all’evento gli studenti degli Istituti scolastici superiori di Messina e Provincia. Infatti, si è affiancata al collegio giudicante la giuria popolare composta da due studenti del liceo classico F. Maurolico, Giuseppe Starrantino e Alberto Arbuse e da tre studentesse di giurisprudenza Jessica Argeri, Maria Rosa Caputo e Chiara Branca.
I ragazzi e tutta la cittadinanza presente all’evento non solo hanno assistito alla simulazione, ma hanno anche potuto esprimere la loro opinione attraverso un sondaggio che ha avuto luogo prima della lettura del dispositivo della sentenza.
L’organo giudicante così composto, al termine del dibattimento si è ritirato in camera di consiglio ed ha redatto la sentenza con il seguente dispositivo:
«La Corte di Assise di Ateneo, visti gli artt. 132 e 133 c.p., nonché 521, 533 e 535 c.p.p., così derubricato il fatto di reato,
dichiara
Caio colpevole del reato di cui all’art. 589 c.p. e lo condanna alla pena di anni cinque di reclusione;
– colpevole del reato di cui all’art. 23, co. 1 e 2, l. 18.4.1975, n. 110, e lo condanna alla pena di anni tre di reclusione ed € 2.000,00 di multa;
– colpevole del reato di cui all’art. 23, co. 1 e 3, stessa legge e lo condanna alla pena di anni 1 di reclusione ed € 1.000,00 di multa;
– colpevole del reato di cui all’art. 23, co. 1 e 4, stessa legge, e lo condanna alla pena di anni due di reclusione ed € 2000,00 di multa.
Dispone
la confisca dell’arma usata per il delitto e delle altre armi rinvenute nel laboratorio clandestino.
Condanna
l’imputato al pagamento delle spese processuali ed a quelle di custodia.»
Letto il dispositivo, è stata premiata la squadra A che ha conseguito il maggior punteggio, ottenuto dalla somma dei punteggi attribuiti nella fase scritta e in quella orale, composta dagli studenti: Giuseppe Berritta, Giovanna Riccardo, Dalila Rotondo e Veronica Pagano.
È altresì stato previsto un riconoscimento per il socio ELSA partecipante che si è distinto come migliore oratore, Eugenio Guberti.
Il Collegio degli Avvocati, composto da tre professionisti del foro di Messina, Avv. Antonino Centorrino, Avv. Pietro Fusca e Avv. Alessandro Billè, ha individuato Eugenio Guberti come miglior partecipante della competizione.
In palio dei premi offerti dall’Ordine degli Avvocati di Messina:
– a Giuseppe Berritta, Giovanna Riccardo, Dalila Rotondo e Veronica Pagano, membri della squadra vincitrice, i Quattro codici;
– al miglior partecipante, Eugenio Guberti, uno stage presso lo studio legale dell’avv. Giovanni Villari.
Nino Amato – Presidente di ELSA Messina
Alessia Quattrocchi – Vice Presidente Attività Accademiche di ELSA Messina