Hanno vinto i ‘cavatelli alla palermitana’ che si sono contesi il primo posto della giuria contro una strepitosa parmigiana. Ma soprattutto, venerdì sera, ha vinto la solidarietà nel corso della “prova del cuoco” organizzata dalla Onlus La Joie de Vivre, costituita cinque anni fa dagli avvocati messinesi Antonella Spolaor, Anna De Luca e Maria Grazia Sorrenti.
Una occasione per raccogliere fondi da destinare alle suore salesiane che operano in Benin. “Con i fondi raccolti nel corso della serata- spiega la presidente Antonella Spolaor – sosterremo il ‘progetto notte’ portato avanti dalle suore salesiane che offrono un rifugio sereno e una notte lontana da abusi di ogni tipo a tutte le ragazzine, molte delle quali minorenni, costrette a lavorare 24 ore su 24, nei mercati cittadini, in condizioni di schiavitù, senza tutela famigliare e private di ogni tipo di assistenza socio sanitaria. In particolare – aggiunge La Spolaor – quest’anno, grazie alla generosità dei partecipanti, accolti nella suggestiva cornice di CastelVinci a Castanea messo a disposizione dal collega Enrico Vinci, potranno essere acquistate 70 zanzariere che garantiranno ad altrettante ragazze un sonno protetto dalla piaga della zanzara malarica e, inoltre, potremo finanziare tre borse di studio del valore di 500 euro ciascuna a tre ragazzine che hanno manifestato il desiderio di continuare a studiare.
La onlus è stata costituita nel 2012 da Antonella Spolaor al ritorno da un viaggio in Benin dove era stata invitata ad andare dal parroco camillano della sua parrocchia. Lì, dopo avere incontrato le suore salesiane e avere toccato con mano il loro straordinario lavoro, ha deciso che doveva fare qualcosa e ha costituito insieme ad alcune colleghe la onlus. “Le suore lavorano con l’obiettivo di dare una vita dignitosa a queste ragazzine, in un mondo dove ciascun bambino – come sottolineano sempre – e ciascun giovane ha diritto ad un avvenire degno. Io penso che ciascuno di noi possa dare il proprio contributo. Noi proviamo a farlo con piccole iniziative come questa che danno respiro a chi lavora in terre sfortunate dedicando la propria vita agli altri. Ma tutti possiamo fare qualcosa. Tutti possiamo dare un contributo regalando un sorriso a chi sembra senza speranza. Basta – conclude – seguire le indicazioni della ricetta della solidarietà. Una ricetta che richiede amore,disponibilità, generosità, tolleranza condivisione, altruismo e un pizzico di follia”.
Loredana Bruno