Al via lunedì, al Dipartimento del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina in via Giacomo Venezian, la rassegna letteraria “racconti di vita” che rientra nel Piano dell’Offerta formativa del 2018.“L’obiettivo – come evidenziato dal delegato alla formazione, Giovanni Villari e dall’avvocato Letizia Lo Giudice – è di narrare storie di coraggio, riabilitazione e rieducazione. Storie di chi lascia il proprio paese, di chi scappa dalla guerra, di chi combatte contro la malattia, contro il nemico e a volte principalmente contro se stesso”.
Storie come quella di Bogdan Sikora, il primo autore di questa mini rassegna. “Storie che dimostrano – ha evidenziato il presidente dell’Ordine degli avvocati, Vincenzo Ciraolo – come questa città abbia un esercito di volontari generosi, tra i quali anche molti avvocati, che si dedicano agli altri e che, a volte, riescono a riportare alla vita chi sembrava senza speranza”. Come Bogdan Sikora, 52 anni, polacco, per anni, troppi anni, alcolizzato a tal punto da non riuscire a reggersi in piedi per giorni, settimane, a volte mesi. Ubriaco tanto da perdere tutto ciò che di più caro aveva. Poi l’incontro fortunato con medici, avvocati, psicologi, assistenti sociali, che ogni giorno lavorano nelle strade della nostra città per intercettare e recuperare gli ultimi, quelli dei quali nessuno si accorge, i dimenticati, i disperati. Uomini e donne che lo hanno riportato alla vita, faticosamente, dolorosamente attraverso un percorso che è ancora lungo ma fa intravedere la luce. Un percorso che Bogdan, con una delicatezza commovente, resa dall’interpretazione efficace della professoressa Giulia Maria Sidoti (premio Colapesce), racconta ne “La rinascita”. Il testo – come evidenziato dalla professoressa Maria Morganti Privitera (premio donna siciliana 2018 per la poesia) è composto da una parte in prosa dove narra la sua storia e la sua percezione dell’irrimediabilità delle scelte compiute e una seconda parte che è una raccolta di poesie e pensieri che diventa, inevitabilmente, simbolo di rinascita.
Ad applaudire Bogdan c’erano tutti i co protagonisti di questo percorso verso la luce: c’era padre Francesco Pati, presidente della cooperativa di Santa Maria della strada che lo ha accolto; Francesca Giorgianni, responsabile e psicologa dell’help center che, come ha scritto Bogdan “lo sopporta e supporta”; padre Giuseppe Brancato; Padre Adriano di Sant’Antonio; gli amici della Caritas e dell’Ufficio esecuzione penale esterna; la sua assistente legale, l’avvocato Tiziana Arcoraci che ha creato il gancio con l’Ordine per la realizzazione dell’evento; c’era sua sorella Karima e c’era Lavinia Ilacqua, la sua “adorata dottoressa del Sert” come la definisce lui, che ha racchiuso in poche parole il senso di questo evento. “Se uno che non dava più valore a nulla, neanche alla propria vita, è stato ed è capace di rilanciarmi tanta umanità vuol dire che la sua vita se l’è ripresa e ne vuol fare qualcosa di buono. Grazie per questa testimonianza concreta la cui impronta potrà essere d’esempio non solo per coloro che sono ancora intrappolati ma anche per tutti coloro che non credono o non sanno che rinascere si può”.
Storie come quella di Bogdan Sikora, il primo autore di questa mini rassegna. “Storie che dimostrano – ha evidenziato il presidente dell’Ordine degli avvocati, Vincenzo Ciraolo – come questa città abbia un esercito di volontari generosi, tra i quali anche molti avvocati, che si dedicano agli altri e che, a volte, riescono a riportare alla vita chi sembrava senza speranza”. Come Bogdan Sikora, 52 anni, polacco, per anni, troppi anni, alcolizzato a tal punto da non riuscire a reggersi in piedi per giorni, settimane, a volte mesi. Ubriaco tanto da perdere tutto ciò che di più caro aveva. Poi l’incontro fortunato con medici, avvocati, psicologi, assistenti sociali, che ogni giorno lavorano nelle strade della nostra città per intercettare e recuperare gli ultimi, quelli dei quali nessuno si accorge, i dimenticati, i disperati. Uomini e donne che lo hanno riportato alla vita, faticosamente, dolorosamente attraverso un percorso che è ancora lungo ma fa intravedere la luce. Un percorso che Bogdan, con una delicatezza commovente, resa dall’interpretazione efficace della professoressa Giulia Maria Sidoti (premio Colapesce), racconta ne “La rinascita”. Il testo – come evidenziato dalla professoressa Maria Morganti Privitera (premio donna siciliana 2018 per la poesia) è composto da una parte in prosa dove narra la sua storia e la sua percezione dell’irrimediabilità delle scelte compiute e una seconda parte che è una raccolta di poesie e pensieri che diventa, inevitabilmente, simbolo di rinascita.
Ad applaudire Bogdan c’erano tutti i co protagonisti di questo percorso verso la luce: c’era padre Francesco Pati, presidente della cooperativa di Santa Maria della strada che lo ha accolto; Francesca Giorgianni, responsabile e psicologa dell’help center che, come ha scritto Bogdan “lo sopporta e supporta”; padre Giuseppe Brancato; Padre Adriano di Sant’Antonio; gli amici della Caritas e dell’Ufficio esecuzione penale esterna; la sua assistente legale, l’avvocato Tiziana Arcoraci che ha creato il gancio con l’Ordine per la realizzazione dell’evento; c’era sua sorella Karima e c’era Lavinia Ilacqua, la sua “adorata dottoressa del Sert” come la definisce lui, che ha racchiuso in poche parole il senso di questo evento. “Se uno che non dava più valore a nulla, neanche alla propria vita, è stato ed è capace di rilanciarmi tanta umanità vuol dire che la sua vita se l’è ripresa e ne vuol fare qualcosa di buono. Grazie per questa testimonianza concreta la cui impronta potrà essere d’esempio non solo per coloro che sono ancora intrappolati ma anche per tutti coloro che non credono o non sanno che rinascere si può”.
Loredana Bruno