Il Blog dell'Ordine degli Avvocati di Messina

”Liberate immediatamente e senza condizioni Nasrin Sotoudeh e tutti gli avvocati vittime della repressione del regime di Teheran”. Accorato appello dell’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo.

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Nasrin Sotoudeh è un’avvocata iraniana conosciuta per aver difeso donne che avevano tolto il loro hijab (velo) per protestare contro l’obbligo di indossarlo. Per il suo impegno ha vinto nel 2012 il premio Sakharov per la libertà di espressione, conferito dal Parlamento europeo e, nel 2018 il Premio internazionale per i diritti dell’uomo Ludovic Trarieux.
Nasrin Sotoudeh era stata arrestata nella sua abitazione il 13 giugno 2018. In seguito è stata detenuta, in isolamento, presso la prigione d’Evin, a Teheran.
Lunedì 11 marzo, il giudice Mohammad Moghiseh, presidente della 28ma sezione del Tribunale rivoluzionario di Teheran, ha dichiarato all’agenzia di stampa semi ufficiale Isna che Nasrin Sotoudeh era stata condannata a 7 anni di carcere: 5 anni per « complotto contro il sistema » e a 2 anni per «insulto alla Guida suprema ».
Tuttavia, lo stesso giorno, Reza Khandan, marito di Nasrin Sotoudeh, annunciava in un messaggio pubblicato su Facebook che la pena alla quale era stata condannata l’avvocata era in realtà molto più lunga : 33 anni di prigione e 148 colpi di frusta, pronunciata sulla base di 7 capi d’accusa. Questa informazione è stata trasmessa a Nasrin Sotoudeh dall’ufficio esecuzione delle pena della prigione d’Evin, dove è detenuta.
Il suo processo, denunciato da numerose organizzazioni internazionali come non conforme agli standard internazionali del giusto processo, si è svolto in sua assenza: l’avvocata Sotoudeh ha rifiutato di assistervi per protestare contro il divieto di scegliere liberamente il suo difensore. Le autorità iraniane in effetti avevano predisposto, l’anno precedente, una lista di 20 avvocati ai quali le persone accusate di “crimini contro la sicurezza nazionale” sono obbligati a ricorrere.
L’avvocata Sotoudeh era stata informata del tenore delle accuse formulate contro di lei dopo il suo arresto nel giugno 2018. Ma solo dopo essere stata condotta in prigione aveva appreso della sua condanna a 5 anni di detenzione in virtù di una decisione presa nel 2015, in contumacia, dal giudice Mohammad Moghiseh.
Il processo che è terminato con la condanna di Nasrin Sotoudeh non è che una tappa ulteriore nel quadro della lunga repressione subita. In effetti era stata incarcerata dal 2010 al 2013 per aver difeso alcuni prigionieri politici. Inoltre le è stato vietato di lasciare l’Iran fino al 2022 .
Suo marito, Reza Khandan, è stato a sua volta condannato nel gennaio 2019 a 6 anni di carcere, per aver postato su facebook delle notizie riguardanti la moglie in prigione.

L’OIAD esprime la propria indignazione e condanna fermamente la pena sproporzionata inflitta a Nasrin Sotoudeh così come il ricorso a pene corporali.
L’OIAD invita le autorità iraniane a rispettare i Principi fondamentali sul ruolo degli avvocati, adottati dalle Nazioni Unite a L’Avana nel 1990, che prevedono, tra l’altro, che:
“Gli avvocati non devono essere assimilati ai loro clienti o alla causa dei loro clienti nell’esercizio delle loro funzioni. “(Principio 18);
“Le autorità pubbliche assicurano che gli avvocati siano in grado di svolgere tutti i loro doveri professionali senza ostacolo, intimidazione, molestia o indebite interferenza; possano viaggiare e consultare liberamente i propri clienti, sia in patria che all’estero; e non siano fatti oggetto, né siano minacciati, di essere sottoposti a procedimento oppure a sanzioni economiche o altro per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i loro obblighi e principi professionali riconosciuti e con la loro deontologia”. (Principio 16);
L’OIAD invita le autorità iraniane a liberare immediatamente e senza condizioni Nasrin Sotoudeh, così come il collega Amir Salar Davoodi e tutti gli avvocati vittime della repressione del regime di Teheran.

Chi siamo ?
L’Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo (OIAD) è stato fondato dal Conseil national des barreaux (France), dall’ordine degli Avvocati di Parigi (Francia), dal Consejo General de la Abogacía Espanola (Spagna), e dal Consiglio Nazionale Forense (Italia). Il suo obiettivo è di condurre una vigilanza continua sulla situazione degli avvocati minacciati nel mondo a causa dell’esercizio legittimo della loro professione e di fornire assistenza agli avvocati la cui vita, libertà o esercizio della professione sono minacciati.

Sono membri attivi dell’OIAD i seguenti ordini degli avvocati:

Francia:
Ordine degli Avvocati di Caen
Ordine degli Avvocati di Hauts-de-Seine
Ordine degli Avvocati di Metz
Ordine degli Avvocati di Montpellier
Ordine degli Avvocati di La Rochelle – Rochefort
Ordine degli Avvocati di Lyon
Ordine degli Avvocati di Rouen
Ordine degli Avvocati di Strasbourgo
Ordine degli Avvocati di Tour
Ordine degli Avvocati di Thonon les Bains
Ordine degli Avvocati di Rennes

Italia:
Ordine degli Avvocati di Bari
Ordine degli Avvocati di Brescia
Ordine degli Avvocati di Messina
Ordine degli Avvocati di Milano
Ordine degli Avvocati di Oristano
Ordine degli Avvocati di Roma
Ordine degli Avvocati di Torino

Spagna
Ordine degli Avvocati di Barcellona
Colegio de Abogados del Senorio de Bizkaia (Bilbao)
Colegio Legi de l’Advocacia de Lleida
Ordine degli Avvocati di Madrid
Colegio de Talavera de la Reina (Toledo)

Altre Nazioni :
Ordine degli Avvocati di Ginevra (Svizzera)
Ordine degli Avvocati di Dyarbakir (Turchia)

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