Il Ministro agli affari regionali e autonomie locali, Enrico Costa in visita presso le Istituzioni al Palazzo di Giustizia di Messina.
“Nonostante le costanti richieste di aumento delle piante organiche a Messina il nostro distretto giudiziario potrebbe subire un duro colpo”. Ad annunciarlo il Presidente dell’Ordine degli avvocati, Vincenzo Ciraolo, che ha lanciato un appello al Ministro degli affari regionali e alle autonomie locali, Enrico Costa, in visita alle istituzioni del Tribunale di Messina.
“Secondo quanto mi hanno comunicato – ha evidenziato Ciraolo – il piano allo studio prevederebbe la soppressione di due posti rispettivamente alla Procura di Barcellona e Patti e di due posti di magistrati giudicanti al Tribunale di Messina. Mi inquieta molto questa notizia – ha giunto – soprattutto perché riguarda un territorio ad alta vocazione mafiosa e arriva a distanza di un mese dall’attentato sventato ai danni della dott.ssa Federica Paiola. Depotenziare uffici giudiziari dove vengono celebrati processi importanti come ‘il Gotha’ mi fa paura. Mi auguro che sia una solo svista alla quale si porrà rimedio e non un modo per indebolirci e fare così poi passare per opportuna la successiva soppressione della Corte d’appello”.
Ma questo è stato solo uno dei temi messi sul piatto nel corso della visita del ministro che prima di incontrare alcuni dei componenti dell’Ordine aveva porto il suo saluto al presidente della Corte d’appello, Michele Galluccio.
Tra i temi sui quali è stato chiesto un sostegno al ministro anche la realizzazione del secondo palazzo di giustizia, rispetto al quale si è chiesto al ministro di dare una mano per fare chiarezza sullo stato del l’iter e, inoltre, la paventata soppressione della Corte d’appello.
Grandi disponibilità e attenzione sono state manifestate dal ministro Costa che, oltre ad essere un avvocato, ha ricoperto in passato il ruolo di viceministro alla giustizia.
“Si tratta – ha dichiarato- di temi molto rilevanti. In tema di geografia giudiziaria in particolare la mia idea maturata nel corso degli anni è che si debba garantire per quanto possibile prossimità perché lo Stato deve essere percepito nei suoi servizi essenziali come vicino al cittadino. È un principio che vale per tanti servizi rispetto ai quali il rischio di accentramento va scongiurato se non vogliamo che i Comuni più disagiati, come quelli montani, restino deserti con lo spostamento dei cittadini verso i centri che offrono servizi “.
Presenti all’incontro il delegato del Consiglio nazionale forense, Francesco Marullo di Condojanni e una rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati composta da Antonio Barbera, Giovanni Arena, Paolo Vermiglio, Isabella Celeste, Nunzio Cammaroto, Raffaella Mastroeni e Domenico Santoro.
Loredana Bruno