Tutto dipende dalla consapevolezza di sè. La cosa più difficile da acquisire. Se non si è consapevoli di sè, dei propri meccanismi, delle proprie radici non si possono costruire famiglie sane, dinamiche sane, nuclei sani e forse, più semplicemente, vite felici.
È questo il messaggio forte lanciato a chiare lettere e con una semplicità e verità disarmanti dalla psicologa e scrittrice Maria Rita Parsi nel corso dell’incontro organizzato, nell’Aula Magna della Corte d’Appello, dall’Ordine degli Avvocati di Messina e dalla Scuola Forense in collaborazione con la Libreria Bonanzinga e con il Cirs.
Una occasione per presentare “Se non ti amo più”, l’ultimo libro della Parsi, che offre una riflessione seria e competente su come affrontare la separazione e la ricostruzione della coppia genitoriale nelle varie tipologie di famiglia esistenti, con un occhio attento sui figli di genitori separati.
La carismatica Maria Rita Parsi ha tenuto per due ore letteralmente “incantata” la platea. Stimolata dalle domande di Paolo Vermiglio, consigliere dell’Ordine degli Avvocati che ha moderato l’incontro, e dell’avvocato Simona Giuffrida, past president della sezione messinese dell’AIGA, ha fatto riferimento anche all’importantissimo ruolo che gli avvocati possono giocare nelle dinamiche della separazione e alla necessità che i professionisti siano consapevoli che solo attraverso un gioco di squadra con chi ha la competenza per affrontare l’aspetto psicologico della vicenda, alcune battaglie possono essere portate avanti con successo. Basta ascoltarla per comprendere il perché di una carriera così ricca di successi, ricordati ieri nella sua presentazione, dalla libraia Daniela Bonazinga.
Oltre 65 i libri scritti dal 1976, anno di inizio della sua carriera, ad oggi. Nel 1986 viene insignita del titolo di cavaliere della Repubblica e ed è stata l’unica italiana a essere nominata dall’Onu “garante dell’infanzia”. Quell’infanzia massacrata da separazioni tra genitori poco consapevoli di sè, spesso incapaci di mettere al riparo i loro figli dalla propria immaturità e dagli effetti dei propri errori.
“Se vuoi prenderti la responsabilità di mettere al mondo dei figli devi essere consapevole prima di tutto di te stesso. Ma in Italia chi forma i formatori che sono fondanti di quello che sarà l’adulto di domani? Chi forma gli insegnanti? Qual è l’investimento che si fa sulla scuola dove non si fanno educazione civica ed educazione sessuale?” Ha detto provocatoriamente la scrittrice.
“Se vuoi prenderti la responsabilità di mettere al mondo dei figli devi essere consapevole prima di tutto di te stesso. Ma in Italia chi forma i formatori che sono fondanti di quello che sarà l’adulto di domani? Chi forma gli insegnanti? Qual è l’investimento che si fa sulla scuola dove non si fanno educazione civica ed educazione sessuale?” Ha detto provocatoriamente la scrittrice.
Quando i genitori sono consapevoli e fanno alleanza i bambini crescono bene anche se i genitori si lasciano. Per educare un bambino ci vuole un “villaggio” costituito da varie figure ciascuna delle quali con un ruolo fondamentale. “Solo se si è liberi, coraggiosi, responsabili anche l’addio può essere superato e diventare una risorsa e non un lutto”.
Loredana Bruno